Libere ancora di essere Madri

Anno 2004

Anno 2004

Introduzione

Il progetto “Libere ancora di essere madri”  è nato in risposta ai problemi di donne detenute (o con percorsi extra lege) connessi alle relazioni familiari e al ruolo di madri di figli minori.

Il progetto è stato caldeggiato e patrocinato dal Servizio e dalle Unità operative dell'Area Penale e Carcere dell'Asl Città di Milano e dall'allora responsabile, Dott. Dario Foà.

La struttura che ha accolto il progetto è il carcere di San Vittore di Milano.

Libere ancora di essere Madri

Il progetto

Sono state previste e operate azioni atte a fornire alle partecipanti strumenti e competenze indispensabili per gestire le difficoltà, legate alla propria situazione; sia da un punti di vista pratico che psicologico ed emotivo.


L'obiettivo è stato supportare le donne in un momento particolarmente complicato della propria vita, creando le condizioni per il superamento dello stesso, in maniera funzionale e nella speranza di creare un circolo virtuoso, nei confronti delle persone che si trovano nella medesima difficoltà.

Le realtà coinvolte e i loro contributi

ALA Onlus

Ideazione e realizzazione del progetto.

Presa in carico e gestione dei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione per la messa a disposizione concreta degli appartamenti e delle strutture logistiche di supporto.


Cooperativa Luce

Coordinamento delle attività di tipo assistenziale.

Supporto alle detenute agli  arresti domiciliari che, nella condizione di non poter uscire di casa, se non per recarsi sul posto di lavoro, non avevano la possibilità di prendersi carico delle incombenze relative alla gestione ordinaria di un appartamento.

Figure Peer Support

Ossia soggetti con un passato di devianza e carcerazione, ormai emancipate e reinserite nel tessuto sociale. Si sono rese disponibili ad intervenire nel progetto in funzione di sostegno tra pari, a seguito di un percorso di formazione specifica.

 Le Donne

Sono stati organizzati numerosi colloqui atti a selezionare sette donne, con i propri figli minori; quest'attività ha tuttavia evidenziato le difficoltà nell'instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione.


Tuttavia, a seguito di diversi interventi, sono state individuate quattro donne straniere e tre italiane che hanno effettivamente partecipato al progetto.

Storie e risultati ottenuti

Le foto pubblicate non raffigurano le donne che hanno partecipato al progetto.

A.P.

italiana

-

(inserita)

F.D.C.

filippina

-

(inserita)

A.R.

marocchina

-

(abbandono)

P.C.

italiana

-

(inserita)

Z.B.

albanese

-

(in attesa)

A.N.

italiana

-

(inserita)

L.D.

 albanese

-

(abbandono)

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